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I lavoratori del Comune di Milano contro Expo2015

Quello che segue è un contributo dei precari del Comune di Milano, che racconta di un altro pezzo di immaginario,  quello di Expo che crea lavoro e grande opportunità, che crolla. Non basta il silenzio sulle indagini della magistratura, i superpoteri al supercommissario Cantone che commissaria Sala, gli annunci e le dichiarazioni mediatiche. L’evidenza ogni giorno racconta un’altra storia, di lavoro che non c’è , di volontariato che viene contestato, di cantieri in ritardo e ora anche di dipendenti comunali che insorgono alle logiche del grande evento. E per ottobre diamo già appuntamento a Milano, l’11 e il 12, contro Expo, le grandi opere, i sistemi e le logiche che le governano e le macerie che lasciano. Restate connessi

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Cresce a Milano la protesta contro Expo 2015. L’attacco questa volta non viene dalla Magistratura e nemmeno dai Comitati contro le Vie d’acqua, ma dai lavoratori del Comune, l’Ente coinvolto più di ogni altro in Expo spa. Critiche clamorose si levano da tutte le rappresentanze sindacali, che in una partecipata assemblea lo scorso 4 luglio hanno votato una mozione che denuncia le ricadute finora negative dell’esposizione universale sia sulla cittadinanza, che sui dipendenti comunali, precari compresi. Così se per Tatiana Cazzaniga della Cgil ‘Il problema precari deve essere considerato non come un punto di Expo ma necessita di un ulteriore approfondimento’, Roberto Firenze del Sial Cobas chiede che: ‘Invece di rimanere appesi in attesa di deroghe che forse non arriveranno mai e di risorse aggiuntive improbabili, il Comune faccia una scelta chiara, con gli strumenti che ha a disposizione e stabilizzi i precari storici, come stanno facendo a Roma con una Delibera della Giunta Capitolina”

A finire sotto è il ricorso, molto esteso, al volontariato e alle cooperative esterne, che non si limiteranno come si pensava a gestire i flussi nel sito Expo ma saranno in città, all’Expo point del Castello, all’info point in costruzione nella Galleria, al museo del 900 e a palazzo reale, alla Galleria d’arte Moderna e al Castello. Luoghi che saranno aperti fino a tarda serata per tutta la durata dell’esposizione. Volontari al posto di comunali, cooperative invece dei precari delle graduatorie a tempo, soldi a Expo sottratti al Fondo del contratto decentrato dei comunali, in una guerra che non lascia presagire nulla di buono.

Anche il Cdz 8 (Gallaratese-Q.to Oggiaro-Fiera-Certosa), disattendendo agli ordini di scuderia, ha votato un ordine del giorno contro l’utilizzo di volontari in Expo spa, un documento che provoca imbarazzo nella maggioranza.

La Giunta lo scorso 20 giugno inoltre, ha votato in sordina la delibera n. 1266 che recepisce le indicazioni della cd. Legge Brunetta, disdettando tutti gli accordi sindacali in essere sul fondo accessorio, provocando proteste sindacali finora solo scritte. La brace cova sotto la cenere, pronta a riprender fiato in autunno.

I sindacalisti del Comune, dove sono presenti diversi attivisti No Expo, rivendicano, quantomeno una quota di assunzioni, viste le gravi carenze di personale che affliggono alcuni settori strategici, come quello dei musei e della vigilanza urbana, i settori che saranno materialmente più coinvolti nella gestione dell’evento. Così se a livello regionale Cgil Cisl e Uil hanno firmato degli accordi che avvallano le deroghe in tema di apprendistato, part time e tempo determinato, a livello locale tutti i delegati si oppongono al modo con cui, almeno finora, il Comune sta gestendo la partita.

A dar manforte a questa inconsueta posizione, che vede concordi anime sindacali molto spesso divise, dalla Cisl alla Cgil ai sindacati di base, il partecipato presidio di giovedì 3 luglio organizzato dai precari delle cooperative sociali insieme ai precari del comune di Milano, che hanno incontrato gli assessori Majorino e Bisconti in un inedito e partecipato confronto sui temi dell’occupazione. I lavoratori chiedono che i corposi investimenti comunali per Expo non vadano a decurtare i loro già magri stipendi. I precari comunali chiedono che gli appalti alle coop. esterne per la custodia dei musei prevedano quantomeno una quota di assunzioni dalle graduatorie a tempo determinato (a cui ha accesso chi ha superato un concorso pubblico così come prevede la Costituzione), mentre gli operatori sociali si battono contro i tagli alla spesa sociale.

Precario Ignoto

di seguito la mozione approvata

Mozione Protocollo intenti Expo

L’assemblea plenaria dei delegati RSU del Comune di Milano, riunita il 4 luglio 2014, esprime un giudizio complessivamente negativo sulla gestione di Expo 2015.

Questo “grande evento”, contrariamente a quanto promesso, non sta infatti producendo alcun beneficio per i cittadini milanesi, nè in termini occupazionali, nè in termini ambientali e di riqualificazione urbana, nè in termini di ampliamento e miglioramento dei servizi.

Per quanto riguarda in particolare i servizi erogati dal Comune di Milano, Expo 2015 comporta e ancor più comporterà nei prossimi mesi un pesante impatto su strutture che già ora soffrono di una cronica carenza di personale.

A queste carenze strutturali si deve rispondere con assunzioni a tempo indeterminato e non -come prospettato dall’Amministrazione comunale nella bozza di Protocollo di intenti su Expo inviata alla RSU e alle Organizzazioni sindacali- con contratti a tempo determinato.

Per quanto riguarda invece le attività strettamente connesse all’Expo e circoscritte nel tempo, quali l’accoglienza e l’accompagnamento dei visitatori, l’assemblea respinge il ricorso al volontariato proposto dall’Amministrazione comunale nel documento prima citato, in quanto si configurerebbe come lavoro gratuito in sostituzione di potenziale lavoro retribuito.

Chiede invece che per queste attività si attivino contratti a tempo determinato.

L’assemblea ritiene inoltre che nell’ambito delle politiche del personale connesse ad Expo si debba cercare una soluzione stabile al problema dei precari presenti nelle graduatorie in scadenza a maggio 2015, individuando ed attivando da subito i percorsi praticabili per la loro assunzione.

L’assemblea sottolinea infine che i servizi aggiuntivi previsti in occasione di Expo 2015 non potranno essere erogati in assenza di un significativo incremento delle risorse economiche stanziate sul Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la contrattazione decentrata integrativa, e senza un adeguato investimento nella formazione del personale, che deve essere messo nella condizione di svolgere al meglio i compiti ad esso affidati.

L’assemblea dà dunque mandato al Portavoce e al Coordinamento RSU di rappresentare queste posizioni e richieste nei tavoli di confronto con l’Amministrazione comunale.

In particolare, l’assemblea impegna il Portavoce e il Coordinamento RSU

a respingere il Protocollo di intenti su Expo proposto dall’Amministrazione comunale;

a chiedere che il Tavolo sulle politiche occupazionali dell’ente venga convocato prima dell’approvazione del bilancio di previsione 2014;

ad attivare, nel caso di risposte insoddisfacenti, le iniziative di mobilitazione dei lavoratori che si riterranno necessarie.

 

 

 

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