• bannerone

Posts Taggati ‘sgomberi’

Comunicato post #7L – FOA BOCCACCIO003

Pubblichiamo il comunicato finale che FOA Boccaccio 003, la realtà della rete NoExpo che ha organizzato la giornata monzese di ieri. Ci sembra il modo migliori per ringraziarli per quello che hanno fatto e per la bella giornata di ieri a chiusura dei Noexpodays.

LA LUCHA SIGUE – ATTITUDINE NOEXPO

logoexpofake

In data 7 luglio 2013, Napolitano, Letta, Maroni, alte cariche governative e di EXPO 2015 sono giunte a Monza per conferire alla Villa Reale il ruolo di sede di rappresentanza dell’evento che aprirà i battenti il 1° maggio 2015.

Nonostante l’imponente militarizzazione della città, si è svolta una ampia giornata di mobilitazione per le realtà No EXPO, riunite come non mai in un unica grande piazza. Centinaia di persone sono scese nelle strade per ribadire con determinazione il loro rifiuto a ciò che EXPO rappresenta: devastazione dei territori, precarietà e indebitamento. Parliamo di più di 40 sigle fra comitati, associazioni, spazi sociali, collettivi, partiti e sindacati di base che insieme hanno costruito una piazza tematica che per tutta la giornata hanno sbugiardato la narrazione politica ed economica dell’evento e sottolineato le nocività a esso connesse, siano queste economiche, ambientali o lavorative. Questi stessi manifestanti hanno poi deciso di infrangere il divieto imposto dalla Questura che voleva rinchiudere la protesta all’interno della piazza, dando vita a due grandi cortei in bicicletta e uno a piedi che si sono mossi per le strade di Monza in direzione della Villa Reale; il corteo a piedi ha attraversato il centro della città, mentre i due spezzoni della critical bike hanno
raggiunto il parco eludendo i controlli disposti dalla Questura e arrivando alla Villa Reale, coinvolgendo anche passanti e automobilisti.

Una manifestazione comunicativa e decisa, che ha usato striscioni, vernici, reti da cantiere e manifesti per sanzionare alcuni attori economici e istituzionali che sostengono EXPO 2015: Banca Intesa San Paolo, principale partner economico del grande evento e delle grandi opere come il TAV, gli uffici abbandonati della Asl di via Giuliani, emblema di come le amministrazioni comunali siano costrette a svendere patrimonio pubblico per coprire il debito derivato da politiche neoliberiste e Regione Lombardia, massimo sponsor della
cementificazione. Elementi e analisi costruiti all’interno del mese di attività ed eventi chiamati #noexpodays, che hanno stimolato lo sviluppo di quella che viene chiamata “attitudine noexpo” e che ha poi portato in piazza un numero di persone oltre le aspettative degli stessi organizzatori.

Di questa giornata restano alcune parole: partecipazione, credibilità e potenza rivendicativa. Parole reali, parole che rendono la data monzese un passaggio determinante e che saranno le costanti che contraddistingueranno la lotta No EXPO da qui al 1° maggio 2015.

FOA Boccaccio 003

 

Leggi Tutto

La controinformazione è un’arma e fa paura

“….La candidatura di Milano a Expo 2015 ha animato il dibattito politico locale negli anni appena passati. Ad uno schieramento trasversale che sostiene l’evento si è contrapposta la ferma presa di posizione dell’estrema sinistra a cui si è aggiunto un «Comitato No Expo». Alla Digos sono molto preoccupati: a questo comitato hanno aderito i principali centri sociali della città: Torchiera, Fornace, Baraonda, Boccaccio, Zam Recaille/Corsari, Spazio Baluardo. Tutti impegnati in una campagna di controinformazione per denunciare l’impatto negativo sull’ambiente e sul territorio di questa manifestazione. È questo, probabilmente, il più impegnativo problema di ordine pubblico attualmente sul tavolo delle forze dell’ordine…”

da edizione online Corriere della Sera

repressione5b15d1Sapevamo che la controinformazione è un’arma molto potente e pericolosa per i giochi del potere economico e politico. Sapevamo che essere voci fuori dal coro mediatico trionfalistico pro-Expo2015 ci avrebbe messo nelle attenzioni dei dispositivi securitari che il grande evento porta con sè. Ma essere oggetto di una velina della questura, ripresa paro paro dalla pagina milanese dell’edizione on line del Corriere della Sera, oltre che pubblicità gratuita per le iniziative dei NoExpoDays (che culmineranno con il corteo a Monza il 7 luglio in occasione dell’insediamento della sede di Expo2015 a Villa Reale), ci porta ad alcune considerazioni:

– posto che la Digos o qualcosa di simile, segue questo sito, legge i nostri comunicati e documenti, passate almeno le informazioni corrette e pubbliche (pagina Chi Siamo); dopodichè al giornalista il dovere di documentarsi e non citare pedissequamente senza verificare

– il suddetto “un Comitato NoExpo” esiste dal 2007 e non si è accodato a nessuna opposizione nè estrema nè di sinistra, in quanto inesistente un’opposizione istituzionale e partitica a Expo2015, se non in isolati casi personali (citiamo a caso M.Gatti, L.Muhlbauer o B.Rizzo) e non abbiamo membri, iscritti, capi, organismi men che meno tessere o cappucci…da sei anni questa rete di soggettività e singolarità ha costituito l’unico spazio politico, di partecipazione e costruzione di sapere dal basso, controinformazione e contrasto a Expo2015, i suoi dispositivi e i suoi lasciti in termini di debito, cemento e precarietà

– non si appartiene a un’attitudine come quella NoExpo o NoTav, la si pratica; non ci sono luoghi, recinti, confini che dicono chi è NoExpo, ma iniziative, pratiche, percorsi, che hanno caratterizzato questi anni di resitenza all’irreversibilità dei processi che la macchina di Expo impone ai territori, dai Climate Camp alla MayDay2013, dal Festival NoExpo a Expopolis, passando per dossier, critical mass, assemblee, cortei, nonchè, da un anno e mezzo, l’attitudine NoExpo è anima tra le altre, dell’esperienza di Piano Terra in via confalonieri, ai piedi di uno dei simboli della Milano di Expo, il Bosco Verticale; se invece che affidarsi alle veline il Corriere facesse informazione questo lo saprebbe ed eviterebbe di scrivere a vanvera

L’attitudine NoExpo è dove si contrastano cemento, speculazione e consumo di suolo; nelle lotte del precariato metropolitano; dove si rivendicano case per tutt@, mobilità sostenibile, reddito; dove si resiste al saccheggio e alla privatizzazione di beni comuni e risorse pubbliche, ovunque Expo 2015 dispieghi le sue dinamiche di trasformazione territoriale e i suoi dispositivi di governance.

La criminalizzazione preventiva è una moda per contrastare lotte e movimenti in questo paese e anche per Expo 2015 il trend è confermato, dopodichè nella città dove naziskin da mezza europa fanno quello che vogliono, nella città degli sgomberi quasi quotidiani, delle botte a chi lotta, della repressione ai/alle compagn@, segnamoci anche questa:

Il vero problema per la sicurezza di Expo2015 non sono mafie, appalti truccati, ditte abusive, bonifiche fantasma, sicurezza nei cantieri ma LA CONTROINFORMAZIONE

Se prima avevate dubbi, fatevifurbi, 7 luglio Monza – corteo NoExpo in occasione visita Barroso, Napolitano e Letta e insediamento Expo2015 alla Villa Reale. Siateci e seguite gli aggiornamenti sul sito o sui social network seguendo gli hashtag #noexpodays e #7L

 

Leggi Tutto
  • Nonostante Expo, la realtà | documento di fine Esposizione
  • Lavorare a Expo2015: stipendi da fame, contratti pirata e licenziamenti politici
  • Documento politico per il Noexpo Pride del 20 giugno 2015
  • Lavoro anch’io. No, tu no. Ma come..la Coop non ero io?
  • Quello che non si vede su tanti media.