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Posts Taggati ‘housing sociale’

Vendo/Affitto casa: il mercato immobiliare nella Milano di Expo2015

go84BLa relazione fra finanza e mattone è stata negli anni passati il principale motore per la “crescita” (se così si può dire…) della metropoli. Nell’ultimo decennio sono sorti nuovi interi quartieri, sono cresciute imprese edili, il real estate è diventato per mole, probabilmente, il principale settore per investimenti e produttività. Molte sono state le critiche in merito all’impatto ambientale di ciò che in maniera molto svelta viene definita speculazione immobiliare, poche sono state sino ad ora le considerazioni sullo stato di salute di questo sistema e sul perché è opportuno tifare un crollo del mattone piuttosto che una sua ripresa. Il dominio del ciclo finanza/mattone, concedete l’iperbole, paragona Milano a quei paesi centroamericani o a quelle isole dell’oceano indiano in cui la costruzione selvaggia in funzione di una valorizzazione degli immobili utile per ottenere veloci guadagni è diventato il settore totalmente dominante. Guadagno veloce e sicuro. Subito. Nessun interesse per l’impatto sociale, le relazioni economiche con l’intero tessuto produttivo, le ripercussioni sui livelli di vita. 

Il prodotto di questa egemonia culturale è una città completamente cementificata, con un numero inquietante di case sfitte o invendute, con le organizzazioni criminali che sono diventate importanti protagonisti economici utili ad eseguire il lavoro “sporco” (la produzione materiale) favorendo al lato pratico un generale abbassamento del costo del lavoro. Le banche hanno fatto profitti, rendendo più accessibili i mutui sul finire degli anni 80, hanno imposto la logica imperante della casa di proprietà come naturale necessità dell’abitare; la proprietà è diventata l’unica versione possibile ed immaginabile dell’abitare in città. Logica sostenuta, fra le altre cose, dalla continua svendita del patrimonio Aler e dalla progressiva sostituzione del sistema Erp con l’housing sociale. 

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Dax vive con rabbia ed entusiasmo nelle lotte territoriali

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Sono passati 10 anni dalla notte nera di Milano: l’omicidio di Davide (DAX) per mano fascista e la repressione di amici e compagni accorsi all’ospedale S Paolo.

Fascismo e repressione: un connubio rodato il secolo scorso per difendere, specie nei momenti di crisi, gli interessi di chi controlla le leve economiche e specula sui territori.

In questi 10 anni a Palazzo Marino è cambiato giusto il colore della giunta, ma le ingiustizie contro cui Dax lottava sono davanti ai nostri occhi ogni giorno. Cemento, debito e sfruttamento (dentro e fuori il posto di lavoro) sono coniugati oggi, a Milano, sotto l’egida di Expo 2015.

Se antifascismo è anticapitalismo, lottare per una vita degna oggi vuol dire opporsi a Expo, TAV, TEM, Pedemontana; significa resistere contro i dispositivi della città vetrina, privatizzata, festivalizzata. Dietro ai tagli al sociale (scuolo, servizi, pensioni,…) giustificati con l’austerity, si cela una macchina capace di drenare 10 mld di euro in tre anni per realizzare l’esposizione universale più sgangherata di sempre, Expo 2015, e le relative infrastrutture. I vostri risparmi postali e i vostri progetti sul futuro non ne usciranno indenni.

Dax vive oggi nelle lotte che si oppongono alla devastazione e al consumo di suolo, ai meccanismi della rendita finanziaria e immobiliare, all’elemosina bi-partisan dell’housing sociale. Dax vive oggi, con rabbia ed entusiasmo, nelle nostre Resistenze.

I VOSTRI PROFITTI SONO LA NOSTRA PRECARIETA’, NON PAGHEREMO L’EXPO CHE DEVASTA I TERRITORI

NO EXPO

Appuntamento a tutt@ Sabato 16 marzo h. 14 Piazza XXIV Maggio – Milano

Corteo Nazionale “Antifascismo è Anticapitalismo”    

info sulla tre giorni per Dax

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  • Nonostante Expo, la realtà | documento di fine Esposizione
  • Lavorare a Expo2015: stipendi da fame, contratti pirata e licenziamenti politici
  • Documento politico per il Noexpo Pride del 20 giugno 2015
  • Lavoro anch’io. No, tu no. Ma come..la Coop non ero io?
  • Quello che non si vede su tanti media.