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#24G Dalla terra alla città, i territori che vogliamo

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A Milano appuntamento dalle h. 10 in Piazza Stuparich

Siamo “quelli di Genuino Clandestino”, una rete di comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare e contro la distruzione dei nostri ambienti di vita. Ci adoperiamo da sempre con le nostre pratiche per rafforzare le alleanze tra i movimenti rurali e quelli urbani, per riconnettere città e campagna, per superare le categorie di produttore
e consumatore, per riconvertire i nostri territori basandoci su autorganizzazione, solidarietà, cooperazione e cura della terra.
Siamo i piccoli produttori di cibo che sfamano il mondo per davvero, e non possiamo quindi rimanere indifferenti mentre la narrativa tossica di Expo 2015 _”Nutrire il pianeta – Energia per la vita”_, si impone pervasiva sui nostri territori. Tentando di appropriarsi delle nostre pratiche, di cooptare il nostro linguaggio, di comprare il consenso e la connivenza di tanti, il modello Expo 2015 si impone e devasta, estrae profitti per pochi dai nostri territori, minaccia il diritto alla terra, alla casa e al lavoro, compromette il diritto ad autodeterminarci e determinare il territorio in cui viviamo sottraendoci alle logiche speculative e finanziarie.

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Disinformazione Exponenziale

Nel fine settimana Corriere della Sera e Repubblica si sono contraddistinti sulle pagine milanesi dei due quotidiani, in una corsa a chi la spara più grossa, tra falsità e voglia di creare il “nemico pubblico”, sulla rete NoExpo. Riprendiamo da MilanoInMovimento un approfondimento sull’informazione ai tempi di Expo.

expozombi

Povero giornalismo.  Ricattato dai poteri economici che siedono nei Cda. Manovrato da forze vecchie come il cucco. Deturpato dall’ignoranza dei giornalisti. Orfano di lettori muniti di coscienze critiche.

Eh già, perché spesso ce lo dimentichiamo, ma i giornali, almeno un pochino, li fanno anche i lettori. E se i pochi professionisti seri ancora in circolazione si trovano le spalle scoperte e sono sotto un esponenziale ricatto al ribasso in termini di ricerca della qualità e, soprattutto, della verità, è anche perché chi latita e non si piglia responsabilità sono i lettori, il pubblico, i “consumatori” dell’informazione.

Noi che siamo milanesi dalla nascita e che, forse per campanilismo, forse per ingenuità, dal Corriere della Sera ci aspettiamo un giornalismo distante anni luce politicamente dal nostro pensiero, ma, quantomeno, rispettabile e di una qualità tutto sommato ancora accettabile, quando vediamo un articolo come quello scritto da Andrea Galli sul NoExpo (il “dossier” di domenica 11 gennaio 2015), ci indigniamo.

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  • Nonostante Expo, la realtà | documento di fine Esposizione
  • Lavorare a Expo2015: stipendi da fame, contratti pirata e licenziamenti politici
  • Documento politico per il Noexpo Pride del 20 giugno 2015
  • Lavoro anch’io. No, tu no. Ma come..la Coop non ero io?
  • Quello che non si vede su tanti media.