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PIÙ EROS MENO EXPO

“Con la celebrazione dell’erotico in tutti i miei tentativi, la mia attività diventa una consapevole decisione, un letto a lungo desiderato dove entro con soddisfazione e dal quale mi alzo potenziata. Naturalmente, le donne così potenziate sono pericolose. […] Così, non solo tocchiamo la nostra più profonda fonte creativa, ma facciamo ciò che è femminile e auto-affermativo di fronte ad una società razzista, patriarcale, ed anti-erotica. (Audre Lorde, “Uses of the Erotic – The Erotic as Power,” 1978)”

 

mayday spruzzo

 

Oggi siamo in strada per attraversare e agitare NO EXPO insieme a tanti altri corpi provocanti, insorgenti e scandalosi, insieme a tante vite eretiche, froce e complici. Precari* nella vita e nel lavoro.
Consideriamo EXPO uno degli avvenimenti più terrificanti mai creati sulla Terra da politicanti putrefatti e dal capitalismo in crisi “strutturale”.
Un evento disgustoso per l’ipocrisia storica e coloniale su cui si fonda, devastante per il saccheggio del territorio che consuma e sfigura, divoratore per il debito che lascerà, asservito ai processi di sfruttamento del lavoro che agiscono attraverso confini perversi di classe/razza/genere/età/…
Secondo il più asfittico immaginario maschilista, EXPO riserva alle “donne” padiglioni perfetti per l’angelo del focolare, dove il lavoro produttivo/riproduttivo (non retribuito!) si realizza come destino. Allo stesso modo commercializza il cibo nell’ottica della più deprimente pornografia patriarcale. Il cibo diventa “food”, che non si mangia per il piacere del gusto e della condivisione, ma si vende, si consuma, si twitta, mentre il pianeta è ridotto alla fame dalle stesse multinazionali che sponsorizzano EXPO.
EXPO in questo modo uccide qualsiasi desiderio. E’ pulsione necropolitica.
Mortifera è pure quella schiera di donne e uomini, mandanti di EXPO, che si vende come “nuova” classe politica: corpi binari, interminabile parata democratico/democristiana o leghista/fascista. Orrendi trenta-quarantenni reazionari, bigotti, affaristi, ipocriti e arroganti. Processione triste ed eteronormata di carrieristi a suon di slogan raccapriccianti, in perenne camicia bianca o tailleur.
Anti-erotici all’inverosimile, anche nei colori!
E’ puro terrore vetero-patriarcale quello che si riafferma ad ogni apparizione dei funzionari del governo della violenza, che è capitalismo, Stato, biomedicina, esercito, media dominanti, Legge, Vaticano…
È necessaria molta più confusione.
È necessario che ogni persona che amiamo e che ci ama porti in strada e nelle piazze tutta la sua complessità e conflittualità perturbante. I nostri cuori palpitanti, pieni di desideri caldi e pulsanti, spazzeranno via i tristi funzionari dell’esistente e la loro banalità fascio-cattolica.
È l’ora della rivolta sessuata prima che sessuale. Spruzziamo e squirtiamo sulle autorità imbalsamate, in divisa o in camicia bianca! Dimentichiamo il nostro nome e le nostre pseudo identità, affidiamoci alla forza dei nostri corpi ribelli e indocili, in divenire. Masturbiamo ogni angolo di presente e inventiamo un futuro perturbante dove l’erotismo pervada ogni mobilitazione lussuriosa.
Sarà inarrestabile e costellato di orgasmi inaspettati, politici e carnali.
Un primo maggio di felicità precaria e assoluta, in cui l’erotismo dei corpi è alla base della lotta, in cui la condivisione della passione trans, lesbica, gay, queer, radicale e complessa, prende il sopravvento per ricordare che esiste un altro mondo pieno di movimenti eccitanti e corpi incontrollabili, di sesso travolgente, di porno terrorismo e piacere trasversale.
– siate favolose, incorporate il divenire queer della politica!

leccatina

!Queer riot everywhere!

NO EXPO MAYDAY, 1 maggio 2015

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Solidarietà ai compagni torinesi

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Arresti e perquisizioni a Torino alla vigilia del Primo Maggio, la rete dell’Attitudine No Expo esprime tutta la sua solidarietà ai compagni di Torino coinvolti in questa operazione di polizia che ha colpito dodici compagni con conseguenti perquisizioni nelle proprie abitazioni. Due sono ora ai domiciliari, altri quattro hanno ricevuto l’obbligo di dimora nelle proprie città di residenza. I fatti che la Questura di Torino cerca di criminalizzare sono due: la contestazione in piazza Castello al vertice europeo dei ministri del lavoro e il corteo di solidarietà a Bussoleno dopo la sentenza del maxi processo No Tav a gennaio.
Roma, Palermo, Cremona e ora Torino. Chi pensa di depotenziare le lotte con arresti e perquisizioni si sbaglia di grosso, così come si sbagliava chi pensava di depotenziare il primo maggio milanese con la criminalizzazione mediatica preventiva.
Expo è il mega-grande evento che impoverisce le nostre vite e che in questi anni ha mangiato i nostri soldi attraverso appalti truccati, cemento e speculazioni. E’ dalla parte delle lobby che devastano il pianeta e lascerà in eredità debito pubblico, precarietà e poteri speciali nelle mani dei signori delle grandi opere.
La MayDay NoExpo è dalla parte della terra e dei territori, incrocerà decine di lotte e porterà in piazza migliaia di persone: fatevene una ragione.
Ci vediamo il primo maggio!
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